I multipli sono molto alti ma ben sotto i massimi recenti e il mercato è diviso sul trend a lungo termine. Il rapporto prezzo/utili può essere letto in vari modi con risultati diversi e lascia anche grande spazio al rialzo
Nvidia si sta affermando come la più magnifica delle 7 mega cap che stanno trainando Wall Street in una parabola che a molti ricorda quella delle dot.com degli anni 90, poi finita in bolla. Ma la grande differenza è fatta dagli utili, allora saliva tutto anche se in pochissimi ne portavano a casa, oggi le parabole di prezzi e utili si muovono in tandem e la crescita di entrambi è concentrata su una manciata di titoli che trascinano tutto lo S&P 500: Apple, Amazon, Alphabet, Microsoft, Tesla, Meta e appunto Nvidia. La domanda delle domande è se i multipli degli utili espressi di prezzi, noti come Price/Earning, stiano esagerando, oppure al contrario siano troppo cauti. Un interrogativo che riguarda soprattutto l’ultima arrivata che sta agguantando la soglia dei 2.000 mld di dollari di capitalizzazione, record detenuto solo da Apple e Microsoft, con un raddoppio in soli 12 mesi.
DIVERSI MODI PER CALCOLARE I MULTIPLI DI PREZZO
Ci sono diversi modi per calcolare il P/E. Il più preciso e affidabile, anche se dice poco sul futuro, è il tmt (che sta per twelwe month traling) P/E, una fotografia accurata ma dello specchietto retrovisore. Poi c’è il P/E forward, che invece si basa sulle stime degli analisti e della stessa società sugli utili attesi nei prossimi 12 mesi, una metrica decisamente più volatile, soggetta a revisioni anche a seguito di risultati divergenti dalle attese. È stato il caso dell’ultimo report stellare di Nvidia, uscito molto sopra le attese, registrato con qualche anticipo da un P/E che ha corretto violentemente al rialzo, ma non tanto da recuperare il picco delle 100 volte gli utili toccato nel 2023, come mostra il grafico qui sotto…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.