Morgan Stanley Investment Management, nel Global fixed income bulletin, prevede il permanere della volatilità sul mercato dei corporate bond, restano i rischi legati a inflazione e reazione delle banche centrali
Dopo un giugno orrendo, i mercati del credito e dei bond hanno invertito drammaticamente la rotta a luglio, con una performance eccezionalmente buona, mettendo a segno il primo ritorno mensile positivo dell’anno. La svolta è stata inattesa, perché fino a fine giugno la narrativa prevalente parlava di una Fed ‘falco’, di inflazione elevata e di economia USA surriscaldata. Ma a fine giugno ha prevalso il tema recessione, spingendo i rendimenti in calo e gli spread del credito in restrizione, mentre le aspettative di inflazione si riducevano fortemente insieme ai tassi reali.
RALLY DOPO LA CADUTA
L’ultimo Global fixed income bulletin di Morgan Stanley Investment Management osserva che i mercati prezzavano un successo della Fed nel ricondurre l’inflazione all’obiettivo di lungo termine del 2%, mentre il mercato dei bond in Europa e in altre aree sperimentava rally simili, con caduta dei rendimenti del debito sovrano e restringimento degli spread. Una performance positiva esibita anche dai mercati emergenti. Anche la forza del dollaro, che sembrava imbattibile, ha iniziato a mostrare qualche piccolo crepa…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.