Nicolas Forest, Global Head of Fixed Income di Candriam, vede nelle obbligazioni a tasso variabile e indicizzate strumenti utili, ma avverte che l’inflazione è un fenomeno complesso fatto di molte variabili
Mercati e investitori hanno di fronte enormi sfide a lungo termine che incideranno in modo duraturo sull’inflazione, generando volatilità. È importante preparare bene i portafogli, perché gli attuali tempi più instabili daranno maggiore credibilità alla gestione flessibile, attiva e responsabile. Nicolas Forest, Global Head of Fixed Income di Candriam, ritiene che il modo migliore per contrastare l’inflazione in un portafoglio obbligazionario consiste nel ridurre la sensibilità ai tassi e essere ultra-selettivi, e indica come strumenti più adatti a questo contesto le obbligazioni a tasso variabile e quelle indicizzate all’inflazione.
TASSO VARIABILE E INDICIZZAZIONE
Forest spiega che la cedola delle prime, azzerata periodicamente sulla base di un tasso di riferimento maggiorato di un differenziale determinato dal mercato, offre una protezione naturale contro l’aumento dei tassi. Secondo Forest oggi è realistico prevedere un premio medio di credito di quasi 120 punti base, e se si considera che i tassi a breve superano l’1%, una strategia di questo tipo potrebbe essere vantaggiosa. Inoltre, le obbligazioni a tasso variabile sono correlate negativamente al rendimento dei bond sovrani e offrono quindi una buona opportunità di diversificazione. Nelle obbligazioni indicizzate Forest esprime una preferenza per il tratto a breve della curva e sottolinea che sono uno strumento interessante per proteggersi dal rischio di sorprese inflazionistiche, offrendo una protezione non trascurabile contro un aumento dei tassi reali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.