L’approccio di DPAM non si limita a spingere le considerazioni ESG in prima linea nell’analisi del credito ma mira a stabilire lo standard nella visione multidimensionale dell’attrattiva delle obbligazioni e dell’affidabilità creditizia
Limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro la fine del secolo è una priorità per i leader mondiali. La rapida e crescente attenzione all’innovazione ESG (ambientale, sociale e di governance) spinge la regolamentazione, che rimane uno dei principali motori dell’accelerazione della sostenibilità. Un contesto che pone sfide significative a livello di settore e di aziende, aumentando al contempo la consapevolezza su questioni tematiche come la biodiversità e la tutela dell’ambiente, i percorsi di decarbonizzazione e i gas a effetto serra, le emissioni, la gestione dell’acqua, i diritti umani, la gestione della catena di fornitura e la governance aziendale.
I FATTORI CHIAVE PER IL SUCCESSO A LUNGO TERMINE
Inoltre, l’aumento della frequenza e della gravità degli eventi meteorologici estremi in tutto il mondo evidenzia l’importanza di un’adeguata gestione del rischio climatico fisico dal punto di vista del credito. I rischi climatici possono infatti provocare gravi perdite finanziarie ed economiche per imprese e governi, il che porta a sostenere premi assicurativi più elevati, influenza la generazione di flussi di cassa e, di conseguenza, incide sulla capacità degli emittenti di ripagare il debito. “Mitigare gli imminenti effetti negativi del cambiamento climatico e adattarsi a un ambiente in evoluzione rimangono fattori chiave per il successo aziendale a lungo termine” fanno sapere Sara Farias de Carvalho Martins, Buy-Side Fixed-Income ESG Analyst, e Larissa Joubert, Buy-Side Fixed-Income ESG Analyst, presso Degroof Petercam Asset Management (DPAM)…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.