Orcel avvisa i soci di BPM: “Se rilanciate su Anima, rischi e incertezze. E noi potremmo ritirare la nostra ops”. Replica Castagna, ceo di piazza Meda: “Accuse gravi dal ‘ragazzo’. Risponderemo legalmente”
La partita in atto tra UniCredit, Banco BPM e Anima si inasprisce. E tra i protagonisti del risiko bancario volano letteralmente gli stracci. Da una parte Andrea Orcel, ceo di UniCredit, che scrive ai soci di Banco BPM, sul quale ha lanciato una ops, avvertendoli che se l’assemblea dovesse dare il via libera al rilancio dell’opa su Anima, lui potrebbe ritirare la sua offerta su BPM. Dall’altra c’è Giuseppe Castagna, ceo di BPM, che risponde per le rime, dando del “ragazzo” a Orcel e accusandolo di voler mettere pressione sul titolo BPM in favore di quello di UniCredit. Insomma, è scontro aperto.
ORCEL SCRIVE AI SOCI BPM
Andiamo con ordine e ripercorriamo quanto successo nelle ultime ore. Tutto parte da un lungo comunicato di Orcel emesso stamattina in vista dell’assemblea dei soci di Banco BPM fissata per il 28 febbraio, durante la quale potrebbe essere deliberato l’aumento dell’offerta per l’acquisto di Anima: da 6,20 euro a 7 euro per azione. “L’assemblea – come scrive Orcel – è stata convocata in quanto BPM prima di agire ritiene di dover chiedere l’autorizzazione ai soci in applicazione della cosiddetta passivity rule“, perché il rilancio dell’offerta su Anima potrebbe essere in contrasto con l’ops lanciata da UniCredit sulla stessa BPM. Secondo Orcel, senza Danish compromise e con un prezzo più alto Banco Bpm assorbirebbe molto capitale…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.