Il ceo potrebbe annunciare se intende rinunciare all’ops e concentrarsi sugli altri dossier. Il Governo si mantiene freddo. Al ministro Giorgetti non interessa un eventuale ritiro: “Fanno quello che vogliono”
Gli scenari del risiko bancario sono ancora tutti aperti. Ma secondo molti analisti per Andrea Orcel, ceo di UniCredit, potrebbe essere arrivato il momento di decidere su quale dossier concentrarsi e quale invece abbandonare. Domenica si riunisce il cda dell’istituto bancario per approvare la trimestrale. Si chiuderà così la settimana dei conti delle banche italiane: tutte le altre, infatti, li approveranno tra domani e venerdì. Ma la riunione di domenica sarà anche l’occasione per fare il punto sull’ops lanciata su Banco Bpm lo scorso 28 aprile e che si concluderà il 23 giugno. In molti si chiedono cosa farà Orcel: abbandonerà l’operazione o rilancerà?
I PALETTI DEL GOLDEN POWER PER UNICREDIT
La situazione non è semplice, specie dopo che il Governo ha fatto ricorso al golden power ponendo alcuni paletti. Per questo Orcel ha scritto all’esecutivo chiedendo la revisione di queste condizioni, ma al momento non ha ricevuto alcuna risposta. E non è escluso non arriverà mai, anche se non mancano contatti con l’esecutivo per capire se i paletti possono essere allentati. Ad oggi le prescrizioni imposte da Palazzo Chigi segnalano la contrarietà del Governo all’ops e rendono l’operazione molto meno conveniente. UniCredit sarebbe infatti obbligata a mantenere il rapporto tra impieghi e depositi agli attuali livelli, dovrebbe uscire dal mercato russo entro 9 mesi e mantenere l’attuale numero di filiali e sportelli. C’è poi la prescrizione secondo cui UniCredit-Banco Bpm non potrebbe ridurre il sostegno al project financing, in modo da continuare a far affluire gli investimenti a favore delle infrastrutture domestiche…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.