Alexis Bienvenu, Fund manager di La Financière de l’Échiquier, analizza le difficoltà dell’automotive europeo tra immatricolazioni in calo e normative troppo stringenti
I numeri del settore automobilistico europeo lasciano poco spazio a dubbi. L’automotive è in crisi, e lo è per svariate ragioni. Una dopo l’altra le case automobilistiche del Vecchio Continente hanno lanciato profit warning e il mercato ha reagito di conseguenza. Da inizio anno Stellantis cede circa il 40%, Bmw il 19% e Volkswagen il 12%. Nel 2024, finora, il settore automobilistico europeo ha perso l’8% in Borsa, mentre l’indice MSCI Europe è cresciuto del 10%.
DIFFICILE PASSARE ALL’ELETTRICO PURO
È chiaro, quindi, che le case automobilistiche in Europa hanno un problema molto serio. Ad approfondire i motivi della crisi è Alexis Bienvenu, Fund manager di La Financière de l’Échiquier, che parte dalle vendite deludenti dei veicoli elettrici, quest’anno addirittura in calo (-18% al mese di agosto) rispetto al 2023. “Inevitabile quindi constatare, per ora, la riluttanza dei consumatori, non intenzionati a fare il passaggio all’elettrico puro – spiega Bienvenu – Diversi motivi ostacolano strutturalmente la transizione all’elettrificazione: tecnici (usura delle batterie, riparabilità), finanziari (sconti sul mercato di seconda mano, pochi incentivi fiscali) o pratici, ad esempio (facilità di ricarica)”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.