Secondo David Rees (Schroders) potrebbero beneficiare dei miglioramenti strutturali delle loro posizioni esterne e delle dinamiche dell’inflazione mentre le politiche monetarie meno restrittive renderebbero meno volatili gli asset locali
Il tour di Nancy Pelosi in Asia, che ha incluso una visita a Taiwan, ha riacceso nuove tensioni tra Pechino e Washington. La Cina ha annunciato che le esercitazioni militari nello Stretto di Taiwan sono terminate, ma che intende effettuare pattugliamenti regolari nella regione. “L’acuirsi delle tensioni geopolitiche hanno fatto riemergere politiche commerciali protezionistiche” commenta David Rees, Senior Emerging Markets Economist, Schroders.
UN’ULTERIORE ESCALATION DELLE TENSIONI COMMERCIALI
Un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali potrebbe avere gravi conseguenze, non solo per Cina e Taiwan, ma anche per l’economia globale. Basti pensare che Pechino è il più importante partner commerciale di Taiwan: è la destinazione di oltre un quarto di tutte le esportazioni e il valore aggiunto dei consumi finali cinesi vale circa il 10% del suo PIL. La Cina dal canto suo, evidenzia alcuni settori molto dipendenti dalle importazioni da Taiwan, in particolare nei semiconduttori dove circa un terzo dell’import è tarato Taiwan. “Le catene di approvvigionamento globali dipendono molto dalla Cina e questo espone al rischio che le tensioni commerciali locali possano avere conseguenze a livello globale, portando a nuove carenze di manufatti” spiega Rees…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.