Secondo Felipe Villarroel (TwentyFour Asset Management, gruppo Vontobel) i rendimenti attuali rimangono elevati rispetto ai livelli storici e dovrebbero risultare interessanti alla luce del quadro macro più stabile emerso dall’inizio dell’anno
Da ottobre 2022 e fino al mese di gennaio di quest’anno abbiamo assistito ad un rally su larga scala di cui hanno goduto i risk asset. Nelle ultime settimane, invece, ha preso corpo un ritracciamento in molti settori del reddito fisso sia per un aumento delle aspettative sui tassi terminali del mercato e sia per un riallineamento dei prezzi alla retorica “higher for longer” (tassi più alti per più tempo) delle principali banche centrali.
“Nell’ambito dei titoli di stato (Treasury) il tasso terminale dei Fed Funds è prezzato al 5,4% intorno alla metà del 2023, rispetto al 4,9% di inizio febbraio. La variazione delle aspettative sui tassi a più lungo termine è stata ancora più pronunciata, con il 5% di tasso sui Fed Funds ora previsto per gennaio 2024, dal 4,17% di poche settimane fa” tiene a precisare Felipe Villarroel, Partner e gestore di portafoglio di TwentyFour Asset Management (una controllata a gestione indipendente di Vontobel).
AZIENDE USA PIU’ RILUTTANTI A RIDURRE LA PROPRIA FORZA LAVORO
Secondo il quale gli investitori si sono finalmente rassegnati al messaggio da falco della Fed ed è logico che i rendimenti reagiscano di conseguenza. Ad innescare questa mini-correzione dei bond sono stati i dati sui non-farm payrolls (NFP) di gennaio (517.000 posti di lavoro aggiunti contro i 190.000 del consensus). “Riteniamo che l’interpretazione corretta del dato di gennaio, al netto degli aggiustamenti stagionali, è che le aziende hanno lasciato andare meno persone del solito” spiega Villarroel secondo il quale è probabile che, viste le difficoltà incontrate nel riassumere dopo il COVID, le aziende statunitensi siano diventate più riluttanti a ridurre la propria forza lavoro…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.