Mentre l’eccezionalismo di Wall Street è in bilico, l’Europa si candida come un’alternativa credibile con le azioni Value, le small e mid cap e alcune tematiche di lungo termine (difesa, transizione energetica, infrastrutture)
Dopo un decennio di ascesa grazie ai tassi bassi, alla supremazia tecnologica e alla forza del dollaro l’eccezionalismo di Wall Street appare in bilico. Lo dicono alcuni indicatori e anche, forse, le performance da inizio anno, che vedono le azioni statunitensi, in particolare le large cap, sottoperformare in modo netto i mercati europei (in euro). “Il coefficiente Hopes & Dreams, che misura la parte delle valutazioni non riconducibile alla solidità dei fondamentali, sfiora i livelli della bolla internet” fa sapere Michel Saugné, CIO, La Financière de l’Échiquier (LFDE). A rendere il quadro complessivo ancora più sfidante per gli Stati Uniti, c’è il ritorno di Trump alla Casa Bianca con la sua imprevedibilità e con il rischio di una nuova guerra commerciale.
RIDURRE LA SOVRAESPOSIZIONE ALLE AZIONI E AL DEBITO USA
“Un contesto che consiglia di ridurre la sovraesposizione alle azioni e al debito USA e riscoprire i meriti del resto del mondo” aggiunge Saugné. “Negli Stati Uniti la volatilità del mercato è sempre più influenzata dalle ‘app’ e dalle tendenza guidate dalla crescente presenza degli investitori privati. Dinamiche che rendono cruciale adattarsi al nuovo contesto ricorrendo alla gestione attiva di convinzione basata sull’analisi fondamentale”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.