Il mercato dei titoli ad alto rendimento evidenzia una solidità di fondo grazie ai robusti fondamentali delle imprese e ai buoni livelli di liquidità, con fattori che fanno ben sperare anche per il futuro
Una maggiore propensione al rischio e un contesto solido, in cui le valutazioni sono supportate da un numero ridotto di nuove emissioni e da robusti flussi di cassa, hanno consentito agli spread degli high yield di ridursi di circa 20 punti base. I rendimenti, in parallelo, si sono assestati attorno al 6,05% dal picco del 6,32%. Un rally guidato soprattutto dall’high yield europeo e dei mercati emergenti, e in misura minore da quello statunitense. “A frenare gli high yield USA sono stati i maggiori rendimenti dei Treasury” fa sapere Colin Reedie, Head of Active Strategies di L&G, convinto che l’high yield rappresenti un’asset class in grado di generare reddito.
UNA DURATION MEDIA DI TRE ANNI
Il manager nota inoltre buone compensazioni del rischio di default per gli investitori, in particolare per quanto riguarda il credito B e BB con quest’ultimo che domina gli indici con il 60% del totale dei titoli, contro meno dell’8% di quelli con rating CCC. Senza trascurare che gli high yield hanno in media una duration di 3 anni, rispetto alla media storica di 4 anni, e i titoli di stato di riferimento sono più volatili e di qualità inferiore…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.