Nonostante gli impatti del superbonus sul bilancio, rimangono elementi positivi come la stabilità politica, il miglioramento dei rapporti con l’Unione europea e la crescita del Pil
La traiettoria ascendente del rapporto debito/PIL italiano potrebbe riaccendere le preoccupazioni degli investitori sulla sostenibilità fiscale alla luce anche della complicata situazione politica francese e in attesa degli eventi in autunno (elezioni presidenziali USA in primis). “Le sostanziali barriere di protezione dell’Ue e i più recenti miglioramenti sul fronte dell’offerta ci inducono a mantenere una prospettiva positiva per l’Italia. In ogni caso, gli aspetti chiave da tenere sotto osservazione restano la crescita del PIL italiano e la coesione dell’Unione Europea” tiene a precisare Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income.
GLI IMPATTI DEL ‘SUPERBONUS’
A questo proposito la manager mette a fuoco il Superbonus che, grazie ad agevolazioni fiscali estremamente generose per i miglioramenti dell’efficienza energetica delle abitazioni introdotto durante la pandemia per stimolare la crescita, ha comportato ad oggi oltre 200 miliardi di euro di crediti d’imposta, pari a circa il 10% del PIL italiano. Eurostat ha chiarito che i costi fiscali dei crediti d’imposta devono essere contabilizzati nell’anno in cui sono stati emessi e non riscattati, costringendo (secondo le dichiarazioni del governo italiano) alla significativa revisione del deficit 2023 dal 4,5% al 7,4% del PIL…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.