Penalizzata la Borsa di Parigi e l’euro, ma tutto secondo copione. Lo scenario di un governo populista resta il rischio che nessuno vuole prezzare
La crisi politica francese non ha colto di sorpresa i mercati. L’annuncio di elezioni anticipate ha riacceso le tensioni sui titoli di Stato dell’Eurozona, con un copione già visto: spread in allargamento rispetto al Bund tedesco, Borsa di Parigi in sottoperformance e un euro debole contro il dollaro. Ma, dietro l’apparente nervosismo, gli investitori continuano a muoversi senza perdere la bussola. “Non si tratta di una novità – ha sottolineato Guillermo Felices, Global Investment Strategist di PGIM Fixed Income –. Lo scorso anno abbiamo assistito a uno shock simile con il cambio di premier e un voto di fiducia. La fragilità fiscale della Francia è nota da tempo: alto debito e deficit strutturale restano irrisolti”.
EFFETTO DELLA CRISI POLITICA FRANCESE
Se la fotografia di breve periodo è segnata dall’incertezza politica, il quadro macroeconomico europeo appare invece più solido. L’inflazione in calo, la resilienza della crescita e la nuova fase di tagli dei tassi avviata dalla Bce forniscono un ancoraggio che, per ora, allontana gli scenari di crisi sistemica. “Parlare di salvataggi è prematuro”, ha aggiunto Felices, sottolineando come il contesto rimanga gestibile…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.