L’attuale contesto favorisce le opportunità di carry basate su un’analisi bottom-up ma con differenze di performance tra i vari settori e gli emittenti, a seconda dell’impatto sui fondamentali o della capacità di adattamento
Dopo aver reagito negativamente all’annuncio dell’introduzione di dazi massicci il 2 aprile, il debito dei mercati emergenti si è ripreso dimostrando resilienza nonostante la guerra commerciale e i conflitti armati. “L’attuale contesto di mercato favorisce le opportunità di carry (flussi cedolari) di questa asset class basate su un’analisi fondamentale bottom-up. Ci saranno tuttavia differenze di performance tra i vari settori e gli emittenti, a seconda dell’impatto sui fondamentali o della capacità di adattamento di ciascuno” fa sapere Cathy Hepworth, Head of Emerging Markets Debt di PGIM Fixed Income.
L’APPEAL DEL DEBITO EMERGENTE
Significativi cambiamenti strutturali e ciclici, derivanti dalle dinamiche politiche e di crescita sia negli Stati Uniti che nei mercati emergenti, sostengono l’appeal dell’asset class. I diversi Paesi, e non più solo gli Stati Uniti come nel recente passato, sembrano destinati a guidare una crescita globale più equilibrata. “Mentre questi ultimi continuano una fase di significativa prodigalità fiscale, protezionismo commerciale e politiche monetarie, l’inflazione rimane più elevata rispetto al resto del mondo” spiega Hepworth. Secondo la quale vi sono motivi per ritenere che la crescita americana possa accusare un rallentamento più significativo rispetto a quella dei mercati emergenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.