Mentre i REIT statunitensi scambiano a un leggero sconto rispetto ai valori patrimoniali netti della media a lungo termine nell’Asia-Pacifico sono interessanti i REIT australiani residenziali e commerciali
Le preoccupazioni degli investitori per l’aumento del mercato dei titoli del Tesoro a 10 anni e l’impatto dei dazi sulla crescita economica globale hanno limitato l’apprezzamento del prezzo dei fondi di investimento immobiliare globali (REIT) che hanno registrato un andamento pressoché stabile nel primo trimestre del 2025. Resta il fatto che i REIT sono posizionati relativamente bene in un contesto di dazi più elevati o di guerra tariffaria, data l’alta esposizione alla domanda interna, le caratteristiche difensive della domanda e i contratti di locazione a lungo termine garantiti da contratti e asset solidi.
UN’ANCORA DI STABILITA’ AL PORTAFOGLIO
“Il profilo delle tipologie di proprietà nell’universo dei REIT si è significativamente allontanato da quello osservato durante precedenti periodi di volatilità del mercato, diventando molto meno ciclico nella sua domanda” fanno sapere gli esperti di PGIM Real Estate che poi aggiungono: “Settori con una domanda difensiva, come sanità, strutture ricettive, data center e self-storage, rappresentano una parte molto più ampia del settore rispetto alle tipologie di proprietà cicliche, come uffici e immobili commerciali. Riteniamo che i REIT attivi offrano agli investitori un’ancora di stabilità al portafoglio grazie al loro potenziale di reddito costante e indicizzato all’inflazione”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.