Per Marco Piersimoni, Senior Investment Manager, si va verso una stabilizzazione del mercato obbligazionario, specie per le lunghe scadenze. Ma mentre il numero di azioni si è ristretto, quello dei bond è aumentato
Le previsioni per il 2024 delineano una crescita congiunturale moderata e un’inflazione sotto controllo. Per la Fed, il Pil USA dovrebbe crescere dell’1,5% (1% in base invece al consenso degli analisti) e l’inflazione del +2,5% (+2,7% il consenso di mercato). Per quanto riguarda l’Europa, la Bce stima il Pil in aumento dell’1%, l’inflazione al +3,2% e il consenso rispettivamente a +0,7% e +2,7%. Inoltre, fa presente Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, dopo che nel 2022 le misure di stimolo fiscale sono state gradualmente ridotte e la domanda si è normalizzata, l’offerta si sta gradualmente irrobustendo: un maggiore equilibrio che contribuisce a contenere l’inflazione senza compromettere la crescita economica.
DUE PROBLEMATICHE
Restano due problematiche. L’eccesso di risparmio accumulato durante i lockdown dalle famiglie, e poi riversato sull’economia massicciamente alla fine della crisi, si è esaurito contestualmente all’arrivo dell’inflazione. Le imprese, invece, che hanno emesso obbligazioni a tassi di interesse molto bassi durante la lunga fase di politiche monetarie accomodanti, saranno impegnate a rifinanziarsi a tassi più elevati tra il 2025 e il 2026: un aumento dei costi che potrebbero compromettere la crescita futura…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.