Un commento di Andrea Delitala delinea uno scenario costruttivo ma fragile, con l’economia USA che sorprende per resilienza. L’indipendenza della Fed e il dollaro i rischi da monitorare
Settembre ha registrato una buona performance dei mercati, sia per l’azionario che per l’obbligazionario globali, ancora più robusta nelle piazze dei Paesi Emergenti. L’ottimismo degli investitori è legato alla solidità della crescita USA, dove il PIL del secondo trimestre si è attestato al 3,8%, ben oltre le attese, anche se con una certa incostanza nelle importazioni, per il tentativo delle imprese di anticipare l’imposizione di nuove tariffe. Fa comunque ben sperare la dinamica dei consumi, a fronte di investimenti ancora deboli e concentrati quasi esclusivamente nei settori legati all’IA, e nel complesso continua a prevalere una sensazione di resilienza economica, senza un impatto inflattivo significativo dei dazi di Trump.
CAPIRE SE L’IMPATTO DEI DAZI È STATO ASSORBITO
In sintesi, un equilibrio delicato per gli USA, con mercati ottimisti e una politica monetaria più cauta, sottolinea un commento di Andrea Delitala, Head of Multi Asset Euro di Pictet Asset Management, secondo cui resta da capire se l’economia USA abbia già assorbito, meglio del previsto, l’effetto stagflattivo dei dazi, oppure se le conseguenze negative su crescita e inflazione debbano ancora manifestarsi. Gli economisti hanno migliorato le previsioni e anche le stime di Pictet AM sono state migliorate, ma Delitala resta cauto, per il rischio che l’inflazione resti in area 3% in un contesto di ripresa e stimolo fiscale, i cui effetti saranno visibili solo tra fine 2025 e 2026…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.