Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager, spiegano il posizionamento di una strategia multi asset su azioni, obbligazioni, inflazione, politiche monetarie, tassi
Anche nel 2023 l’inflazione e i tassi saranno il driver dei mercati. Alla Fed serve uno sgonfiamento dei salari USA almeno al 3,5%, in uno scenario di base che rimane di Soft Landing l’inflazione rientra al 3% entro fine anno senza rallentamento economico. In questo caso, il mercato azionario potrebbe offrire rendimenti tra il 5% e il 10%, a fronte di un miglioramento del rapporto prezzo utili, con una stima per l’S&P in area 4200-4300. Si può investire nell’obbligazionario europeo, ma con l’accortezza di stare sulla parte a breve di duration. Il 2023 potrebbe iniziare con caratteristiche simili al 2022, ma terminare in modo assai diverso, quantomeno in termini di ripristino del regime di correlazioni, che consentano una diversificazione effettiva delle classi di attivo.
PIÙ PUNTI FERMI RISPETTO A INIZIO 2022
Sono le principali indicazioni di Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, che tracciano il quadro delle attese per le diverse asset class nell’anno che sta per iniziare, che si aprirà con qualche punto fermo in più rispetto al 2022. Si intravedono i primi segnali di un ritorno alla normalità della correlazione equity-bond, una ricomparsa delle opportunità sul mercato obbligazionario, effetti attenuati del rischio recessione, un ribilanciamento del mercato valutario contro dollaro, un ritorno degli emergenti e un miglioramento delle prospettive di investimento in Cina…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.