Neuberger Berman analizza una divergenza temporanea ma giustificata, e illustra la sua strategia multi-asset diversificata per trarne maggior beneficio
La combinazione tra timori di stagflazione e solidità degli utili societari ha rafforzato l’ipotesi di un ampio e persistente divario tra il premio per il rischio obbligazionario e quello azionario, un fenomeno che mette in luce una prospettiva di crescita complessa e caratterizzata da un equilibrio estremamente delicato. Lo sottolinea Neuberger Berman in un commento dal titolo “Obbligazionario e azionario: possono aver entrambi ragione?” a cura di Maya Bhandari, Chief Investment Officer, Multi-Asset Strategies, EMEA, osservando che da aprile l’obbligazionario, e in particolare i titoli di Stato, continua a incorporare una crescente cautela, proponendo una remunerazione interessante, mentre l’ azionario tende a esprimere un ottimismo sempre più accentuato, se non addirittura una certa euforia, con premi per il rischio su valori storicamente bassi.
LE TRE CAUSE DELLA DIVERGENZA DAL 2015
L’obbligazionario è guidato da preoccupazioni di stagflazione, alimentate da dati del mercato del lavoro USA, da un’inflazione che più persistente e da timori legati ai dazi, mentre l’azionario beneficia di risultati societari sorprendentemente solidi. Bhandari si chiede se possano aver ragione entrambi i mercati e si dà una risposta affermativa, osservando però che generalmente questo si verifica solo in periodi circoscritti, spiegando che nel lungo periodo il premio per il rischio azionario tende a essere superiore. L’analisi di Neuberger Berman evidenzia che recentemente in tre casi significativi in cui il premio per il rischio obbligazionario ha superato quello azionario: tra il 2015 e il 2016 con la crisi energetica in USA, nel 2020 con la pandemia, e lo scorso aprile con lo shock dei dazi di Trump…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.