Amundi, in un commento di Vincent Mortier sulle prospettive per Europa e Francia dopo le elezioni europee, vede pochi motivi per essere negativi sulla moneta unica e giudica temporanea la debolezza
L’improvvisa chiamata del presidente Macron ad elezioni anticipate ha creato una certa volatilità sia azionaria che obbligazionaria in Francia, che rimarrà al centro dell’attenzione. I mercati del debito pubblico francese sono molto liquidi e il contesto è favorevole, con gli investitori che desiderano bloccare tassi più elevati prima che la BCE li riduca ulteriormente. Sull’euro cautela a breve termine, ma non si vede una debolezza strutturale. Sono le indicazioni di Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer di Amundi, sulle prospettive per l’Europa e la Francia dopo le elezioni europee, che si sono svolte in un contesto economico chiaramente in miglioramento, con i principali indicatori che puntano sempre più a un miglioramento nella seconda metà dell’anno.
UN QUADRO DIVERSO DA PAESE A PAESE
L’esperto di Amundi prevede una crescita dell’Eurozona dello 0,8% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025, mentre l’occupazione in aumento conferma che le aziende che conservano forza lavoro in previsione di una ripresa. Ma ci sono notevoli differenze tra paese e paese e settore e settore: la Germania probabilmente sarà il fanalino di coda mentre la Spagna dovrebbe andare meglio. Nel 2025 è attesa una ripresa più diffusa, sostenuta dal miglioramento del potere d’acquisto e dall’allentamento delle condizioni finanziarie. In questo quadro si inseriscono le elezioni anticipate in Francia da cui Macron cerca di ottenere una politica interna più stabile…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.