Erik Knutzen, Chief Investment Officer di Neuberger Berman, analizza gli impatti di un conflitto di lunga durata sulle strategie di investimento
La guerra in Ucraina rappresenta ormai una componente rilevante e duratura del contesto di mercato. Una componente inflazionistica che è andata ad innestarsi in un regime esistente già inflazionistico, per questo motivo i mercati sono diventati più sensibili ai dati sull’inflazione e al sentiment sui tassi d’interesse. Ne è convinto Erik Knutzen, Chief Investment Officer—Multi-Asset Class di Neuberger Berman, secondo il quale i prezzi di azioni, obbligazioni e materie prime “devono ancora venire a patti con gli effetti inflazionistici più duraturi della guerra in atto”.
L’EFFETTO DEL PETROLIO MANCANTE
Al momento le prospettive di pace sembrano essere lontane e comincia a farsi strada l’idea di un lungo conflitto. Knutzen sottolinea che i primi problemi di approvvigionamento energetico e alimentare cominciano a farsi sentire, anche se l’impatto sulle forniture di petrolio raggiungerà il picco solo da maggio, quando il pianeta dovrà colmare un buco da tre milioni di barili al giorno. Non a caso il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le prospettive di inflazione e al ribasso quelle di crescita…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.