A fine anno terminerà il periodo sperimentale di Quota 100 e il governo dovrà rimettere mano alle pensioni: ecco quali sono state le principali riforme del passato
Nel discorso programmatico in Parlamento, Mario Draghi non si è soffermato sulle pensioni, ma è noto che la riforma del sistema pensionistico sarà uno dei temi principali che il nuovo governo dovrà affrontare. Il 31 dicembre 2021 scadrà il periodo sperimentale di Quota 100, il sistema introdotto nel 2019 dal primo governo Conte e fortemente sostenuto dalla Lega. Lo scorso settembre Conte ha annunciato la volontà di non rinnovare la sperimentazione, e oggi anche Salvini sembra rassegnato a dire addio a Quota 100. Il nuovo esecutivo, infatti, dovrà varare una riforma complessiva con l’obiettivo di mettere in sicurezza le finanze pubbliche e rispondere alle richieste di Bruxelles.
QUOTA 100 ADDIO
Quota 100 è stata introdotto dal governo Lega-Movimento 5 Stelle con l’articolo 14 del decreto legge 4 del 2019, ma in realtà non ha mai cancellato la criticata Legge Fornero. Si è trattato, infatti, di un periodo di sperimentazione triennale che a fine 2021 giungerà al termine. Il provvedimento prevede la possibilità di richiedere il pensionamento anticipato con un’età anagrafica di 62 anni e un minimo di 38 anni di contributi o con altre combinazioni età/contributi: l’importante è che la somma faccia, appunto, almeno 100. Nei tre anni di sperimentazione Quota 100 è stata finanziata circa 21 miliardi di euro, ma le adesioni sono state inferiori alle attese: solo 242mila le domande presentate nei primi due anni secondo l’Inps contro una previsione di 600mila (300mila per ogni anno) pensionati. Inoltre, il ricambio dei lavoratori, secondo la Corte dei Conti, è stato solo del 40%…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.