L’eventuale allargamento del conflitto avrebbe conseguenze pesanti, ma per il momento i mercati hanno reagito con relativa calma
La guerra in Israele ha riportato prepotentemente in primo piano la geopolitica. Soprattutto nella giornata di lunedì, i mercati hanno seguito con apprensione gli eventi nella striscia di Gaza, anche se la reazione delle Borse è stata tutto sommato moderata. Il prezzo del petrolio è cresciuto del 4% e nei giorni successivi è rimasto sostanzialmente fermo.
L’EVENTUALE ALLARGAMENTO DELLA GUERRA
Secondo il team di Raiffeisen Capital Management, l’impatto della guerra sui mercati dipenderà dall’eventuale allargamento del conflitto. “È impossibile prevederlo oggi con certezza. Anche se non si può escludere una conflagrazione a livello regionale, molti elementi suggeriscono che il conflitto non si trasformerà in una grande guerra”, spiegano gli esperti di Raiffeisen Capital Management. Le parti indirettamente coinvolte nello scontro, infatti, sono diverse. A cominciare dall’Iran, punto di riferimento per Hamas e per altre organizzazioni dell’area…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.