Gli inquinatori sono responsabili delle crisi climatiche che causano enormi danni economici, sociali e ambientali ma ad oggi non sono costretti a porre rimedio a questa situazione: l’analisi di Wolfgang Pinner di Raiffeisen Capital Management
Wolfgang Pinner, Head of Corporate Responsibility di Raiffeisen Capital Management, fa una analisi sul tema del carbon pricing, affermando che esso sia un costo che deve essere sostenuto per il rilascio di emissioni di anidride carbonica con lo scopo di assegnare gli oneri di tale rilascio, altrimenti sostenuti dalla società, in capo all’inquinatore. Questo rende i rischi del riscaldamento globale almeno parzialmente calcolabili. Una cosa che non può essere dimenticata è che oltre al tema dei gas serra, ci sono anche molti altri costi legati alla produzione di energia che sono attualmente esternalizzati, come la distruzione ambientale e l’inquinamento causati dall’energia atomica.
MODELLI DI CARBON PRICING
Secondo l’analisi di Raiffeisen Capital Management, le opzioni per strutturare il carbon pricing sono essenzialmente due: la prima, che corrisponde all’attuale sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (EU ETS), è costituita dallo scambio di certificati in poche parole le aziende che generano emissioni devono possedere dei certificati, che possono essere scambiati. Nel trading delle emissioni, la quantità di emissioni di carbonio è limitata e il prezzo è variabile. La seconda opzione è la definizione diretta di un prezzo. Questo obiettivo è raggiungibile con l’introduzione di una carbon tax. Con l’introduzione del carbon pricing, le emissioni di carbonio possono effettivamente essere ridotte. Prezzi più alti per beni che sono dannosi per l’ambiente portano a una minore domanda o a un uso più limitato. Il carbon pricing si basa sul principio secondo cui: chi inquina paga…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.