Se oltre ad un calo dei rendimenti obbligazionari Usa e un indebolimento del dollaro la Cina dovesse ritornare su un percorso di crescita più sostenuto, è possibile un’outperformance di azioni e bond dei Paesi emergenti
Un ulteriore incremento dei rendimenti obbligazionari USA e le tensioni geopolitiche hanno contribuito ad alimentare un clima di incertezza sui mercati finanziari a ottobre sui cui ha prevalso il sentiment negativo emerso a settembre. Un contesto nel quale gli spread del debito emergente si sono leggermente allargati rispetto ai titoli di Stato USA mentre gli indici globali azionari e le borse dei paesi in via di sviluppo hanno accusato una perdita di circa il 4,5%.
RAGGIUNTI NUOVI MINIMI PER AZIONI E BOND
Tuttavia, come fa notare il Team Cee & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management, con l’occasione potrebbero essere stati raggiunti “minimi provvisori” sia nell’equity che nel reddito fisso. Non è escluso che, verso la fine dell’anno, si possa configurare una ripresa alla luce anche dei segnali positivi emersi dal rally dei mercati azionari in novembre sulla scia del netto calo dei rendimenti obbligazionari negli USA. “Alcuni segnali sembrano confermare che possa trattarsi dell’inizio di una ripresa duratura che potrebbe configurare una tendenza più positiva verso la fine dell’anno” spiega il Team…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.