Tim Ash, Senior EM Sovereign Strategist, RBC BlueBay, analizza le prospettive del Paese dopo la recente e positiva inversione di tendenza sul fronte della politica monetaria e della lotta all’inflazione
La recente attenzione ai dati globali e agli eventi geopolitici ha fatto emergere sviluppi positivi nei mercati emergenti come la Turchia, dopo che nella seconda metà di luglio Moody’s ha sorpreso il mercato con un upgrade di due gradini portando il rating a B1 e mantenendo l’outlook positivo. La mossa mette ora tutte e tre le agenzie di rating alla pari a B1/B+ e sono attesi ulteriori, e probabili, aggiornamenti a breve termine da parte di Fitch e S&P. Tim Ash, Senior EM Sovereign Strategist, RBC BlueBay, sottolinea che il miglioramento del rating riflette un’inversione di tendenza nella storia creditizia della Turchia, evidente dalle elezioni del maggio 2023 che RBC BlueBay sta segnalando da tempo.
LA SVOLTA DI 180 GRADI DI ERDOGAN
Da allora infatti il presidente Erdogan ha fatto una notevole svolta di 180 gradi, come se avesse tirato il freno a mano, rispetto alla precedente posizione di politica monetaria apparentemente radicata e non ortodossa, che aveva visto l’inflazione salire a due cifre e la lira precipitare. Erdogan ha confermato il rispettato Mehmet Şimşek a ministro delle Finanze: ha riassunto un team di “ortodossi” di fiducia per la banca centrale e in altri ruoli chiave in politica economica, che si è prontamente mosso per inasprire la politica fiscale e monetaria, con un aumento dei tassi dall’8,5% al 50%, rimuovendo una complessa alchimia che aveva sostenuto la politica dei bassi tassi di Erdogan, semplificando il mix di politiche monetarie e migliorando il meccanismo di trasmissione…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.