Dopo lo stop della Consob torna in primo piano l’operazione di piazza Gae Aulenti. La lente ora è sul golden power e sulla sentenza del Tar attesa il 9 luglio dopo il ricorso contro le prescrizioni del Governo
La partita più delicata del risiko bancario italiano torna oggi ufficialmente in campo. Dopo 30 giorni di sospensione concessa dalla Consob, riparte l’ops di UniCredit su Banco Bpm. È un ritorno ad alta tensione, incastonato in un contesto di incertezza regolatoria, frizioni istituzionali e mosse che potrebbero ridefinire gli equilibri del settore.
UNICREDIT VALUTA COMUNQUE IL RITIRO
Il via libera dell’Antitrust europeo, il DgComp, arrivato la settimana scorsa, non è bastato a dissolvere le nubi sull’operazione. Il nodo resta il golden power, la normativa che consente al governo di intervenire a tutela degli asset strategici. La settimana scorsa Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, è stato più che esplicito: senza chiarezza normativa da Palazzo Chigi, piazza Gae Aulenti potrebbe fare un passo indietro. “Siamo pronti a ritirarci”, ha detto senza mezzi termini in un’intervista a La Repubblica. Un messaggio che suona anche come un ultimatum oltre che come una richiesta esplicita di visibilità sul piano politico. Il 9 luglio, intanto, è attesa la sentenza del Tar sul ricorso presentato da UniCredit contro le prescrizioni del Governo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.