Masja Zandbergen, Responsabile Sustainability Integration di Robeco, spiega come si possono sostenere comportamenti e obiettivi ESG anche scambiando titoli già emessi
Investire vuol dire allocazione del capitale, ma quando si investe su mercati secondari, come spesso fanno gli asset manager, il legame con l’effettiva allocazione di nuovo capitale è limitato. Sul secondario, dove vengono scambiati importanti volumi, chi vuol vendere trova sempre un acquirente, e viceversa. I gestori possono influenzare i prezzi, ma la vendita o l’acquisto di azioni o obbligazioni non produce un cambiamento diretto nel mondo reale. Masja Zandbergen, Responsabile Sustainability Integration di Robeco, spiega che per contribuire davvero gli investitori hanno a disposizione numerosi altri meccanismi. L’investimento basato sulla performance ESG di un’azienda o sul suo impatto può accrescerne il costo del capitale o segnalare agli stakeholder che dovrebbe modificare il suo comportamento. Purtroppo non ci sono ancora molte prove concrete dell’efficacia di questo metodo.
VANTAGGIO APPARENTE DELLE ‘BROWN COMPANIES’
Inoltre, le società con costi di capitale elevati devono generare rendimenti superiori, il che potrebbe attrarre chi investe sulla base di parametri unicamente finanziari. Questo supporta la tesi di lungo termine secondo cui gli alti costi di capitale delle “brown companies” generano rendimenti superiori, ma esiste anche una tesi di più breve termine, riferita al cosiddetto periodo di adattamento. Questo prevede che vengano esaminati l’impatto sul clima e l’influenza del rischio legato al cambiamento climatico sui flussi di liquidità delle aziende a medio termine. Secondo Robeco, nei prossimi cinque anni si inizierà a scontare un premio climatico positivo, con i rendimenti delle “brown companies” destinati invece a scendere nel periodo di adattamento…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.