Il lieve miglioramento di governi e industrie in tutto il mondo nel contenimento dell’aumento delle temperature non basta: occorre ridurre di più le emissioni nel breve periodo
Una stima di innalzamento delle temperature globali di 3,7°C sul lungo termine, rispetto ai livelli pre-industriali, in calo nei confronti dei 3,8°C registrati nell’autunno del 2020. Lo hanno rivelato gli ultimi dati rilevati dal Climate Progress Dashboard (CPD) di Schroders. Quest’ultimo, nato nel 2017, offre a fund manager, analisti e clienti di Schroders un’indicazione relativa ai progressi di governi e industrie in tutto il mondo nei confronti del target di contenimento dell’aumento delle temperature entro i 2°C, stabilito dagli Accordi di Parigi del 2015.
A NOVEMBRE LA CONFERENZA DELLA PARTI (COP26)
Si tratta di un dato in lieve miglioramento sulla scia del trend che vede, negli ultimi anni a livello globale, un incremento significativo delle pressioni su governi e aziende affinché si impegnino nel raggiungimento di zero emissioni nette e fissino obiettivi basati sulla scienza. “È vero che il progresso nella stima complessiva dell’aumento delle temperature può apparire deludente, ma è altrettanto vero che in vista della 26° Conferenza delle Parti (COP26) che avrà luogo a novembre di quest’anno, il numero di policymaker e di aziende che annunciano maggiori dettagli e ulteriori provvedimenti rispetto alle ambizioni e aspirazioni già rese note dovrebbe registrare un sensibile aumento”, ha commentato Andy Howard, Global Head of Sustainable Investments di Schroders…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.