Julien Houdain, head of global unconstrained fixed income, spiega perché preferisce il sovrappeso sui Treasury Usa a breve e avverte che la corsa ai Btp in Italia può far perdere il beneficio della diversificazione
Chi vuol investire oggi in bond deve porsi tre domande fondamentali: la prima è vale la pena comprarli con una remunerazione della liquidità è così elevata, la seconda quanto tempo ci vuole prima che gli alti tassi penalizzino chi si indebita, e la terza se i rendimenti a lungo termine possono salire ancora. Dopo aver analizzato i tre punti, Julien Houdain, head of global unconstrained fixed income di Schroders, esprime una preferenza per il sovrappeso sui Treasury USA a breve e un sottopeso sulle scadenze più lunghe, perché la Fed è vicina alla fine del ciclo rialzista e anche per altri fattori meno favorevoli alle scadenze lunghe, e avverte che la corsa al BTP in Italia tende a far perdere il beneficio della diversificazione.
CHIEDERSI SE I DEPOSITI CONTINUERANNO AD ESSERE ALLETTANTI
Per Houdain la prima è la domanda dell’anno e forse di quelli a venire, perché di fronte a rendimenti tra il 3% e il 5%, a seconda del paese, senza praticamente rischio, i depositi sono allettanti. Ma ci si deve chiedere per quanto tempo i tassi resteranno così alti. Secondo l’esperto di Schroders è improbabile che restino tali per i prossimi 5-10 anni, mentre le obbligazioni offrono tassi analoghi molto più a lungo. Tenere denaro in un conto deposito significherebbe quindi rinunciare all’opportunità di bloccare questi livelli di rendimento a lungo termine, mentre comprare obbligazioni può essere particolarmente redditizio, soprattutto se si prevede un taglio dei tassi e/o una recessione…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.