Il ciclo economico avanzato, l’elevata inflazione e l’alto indebitamento degli Usa costringeranno il Congresso ad attuare politiche fiscali restrittive che, assieme alle tariffe, potrebbero perfino innescare una recessione globale
Dopo la netta vittoria alle ultime elezioni, Donald Trump si appresta a iniziare il suo secondo mandato presidenziale. Tuttavia, se sono note le politiche che intende applicare (deregolamentazione, tagli alle tasse, dazi doganali e strette sull’immigrazione) non se ne conoscono le tempistiche e la portata. Nonostante queste incertezze, in molti continuano a vedere il “soft landing” come lo scenario più probabile.
LA TESI A SOSTEGNO DEL SOFT LANDING
A sostenere questa visione la convinzione che i nuovi dazi sulle importazioni cinesi saranno applicati a partire dalla fine del 2025 senza ulteriori impennate brusche negli anni successivi. Sempre in tema di dazi, quelli applicati ad altri Paesi, se ci saranno, dovrebbero essere contenuti. Il tutto mentre l’effetto inflazionistico generato sarà temporaneo e l’impatto sulla crescita sarà compensato dai benefici derivanti dalla deregolamentazione e dal taglio delle imposte. Le disposizioni sull’immigrazione, infine, dovrebbero prevedere una stretta sugli ingressi, ma è difficile che si assisterà a deportazioni, se non nel caso di criminali o in altri casi particolari…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.