Lo sottolinea Neuberger Berman in un commento Yan Taw Boon, che analizza i cambiamenti previsti nel settore con la nuova amministrazione USA con focus sui nomi, l’outlook, e l’analisi geografica
Il ritorno di Trump alla presidenza Usa potrebbe accelerare gli sforzi per localizzare la produzione di semiconduttori e innescare un maggiore friend-shoring nel Sud-Est asiatico. Contrariamente ad alcuni investitori tecnologici, Neuberger Berman ritiene che un Trump 2.0 potrebbe accelerare gli sforzi del gigante Tsmc per localizzare la supply chain nei semiconduttori a Taiwan ed espandersi in Usa e Giappone, tendenze che hanno acquisito slancio dopo la pandemia, e anche che ulteriori dazi americani sui componenti cinesi potrebbero portare a un maggiore friend-shoring a favore di Malesia, India e Thailandia.
IL CASO DEL GIGANTE TAIWANESE TSMC
Un commento a cura di Yan Taw Boon, Head of Thematic Asia di Neuberger Berman, sottolinea che la taiwanese Tsmc, storicamente dipendente dai fornitori occidentali, ha strategicamente spostato la catena di fornitura, riconoscendo 42 fornitori asiatici nel proprio Excellent Supplier Award, molti dei quali, aggiunti nel 2021-23, rispetto ai 19 fornitori tradizionali degli Stati Uniti e dell’UE acquisiti dal 2010. La taiwanese Kinik e la giapponese Ebara sono diventate fornitori preferenziali di soluzioni per il trattamento meccanico chimico, una fase sempre più vitale nella produzione di chip sub-3nm, mentre la taiwanese C Sun Manufacturing e la giapponese Shibaura Mechatronics forniscono attrezzature per il confezionamento dei chip utilizzando l’architettura avanzata Chip-on-Wafer-on-Substrate…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.