La Cina non vuole fare passi indietro dopo i dazi al 104% imposti dagli Stati Uniti. Pechino pronta a varare misure di sostegno ai consumi e la Borsa di Shanghai tiene il passo
La temuta escalation della guerra dei dazi sta finora interessando Cina e Stati Uniti. Prima del Liberation Day Donald Trump aveva colpito le esportazioni cinesi con tariffe del 20%, poi portate al 54% il 2 aprile. A sua volta Pechino ha replicato con tariffe del 34% sulle merci americane, e Donald Trump, nelle scorse ore, ha fatto seguito alle minacce fissando dazi aggiuntivi del 50%. Attualmente, quindi, le merci che arrivano dalla Cina vengono tassate alla spaventosa tariffa del 104% quando sbarcano in terra statunitense.
LA RISPOSTA CINESE AI DAZI AL 104%
Né Xi Jinping né Trump, al netto delle dichiarazioni di comodo dei due leader, sembrano avere intenzione di fare un passo indietro. La sfida tra i due giganti dell’economia mondiale somiglia sempre di più a un braccio di ferro, o volendo a una partita a poker nella quale i cinesi sembrano determinati a vedere le carte di Trump. Non a caso oggi la Cina ha promesso misure “ferme e vigorose” per difendere i propri interessi dopo l’entrata in vigore dei dazi Usa del 104% sui prodotti cinesi. “Il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo è inalienabile e la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono inviolabili”, ha dichiarato Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, nel corso di una regolare conferenza stampa…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.