Da un’indagine è emerso che la piattaforma e-commerce non avrebbe un sistema per vietare la diffusione di prodotti pericolosi o vietati. Sarebbe anche carente nella tracciabilità dei fornitori
Nuovi guai per Temu, il marketplace cinese da tempo nel mirino dell’Unione europea che contesta la mancata trasparenza dei prodotti venduti e la loro sicurezza. La Commissione Ue ha infatti avviato un procedimento formale contro la piattaforma di e-commerce per presunta violazione della Dsa, la Legge sui Servizi digitali. La mossa segna un altro capitolo nella crescente pressione della Ue verso le big tech non europee, a tutela dei consumatori e del mercato interno. La Commissione ritiene che Temu non abbia adottato misure adeguate per impedire la vendita di prodotti illegali. In particolare, si parla di carenze nei meccanismi di tracciabilità dei venditori terzi e nella trasparenza algoritmica, entrambi obblighi fondamentali imposti dalla normativa entrata in vigore nell’agosto 2023.
LE CONTESTAZIONI DELLA UE A TEMU
L’indagine, avviata il 26 luglio, è basata su elementi raccolti da maggio. In quel periodo Temu è stata classificata come Vlop, Very Large Online Platform, ovvero una piattaforma con oltre 45 milioni di utenti attivi mensili in Europa. Tale status implica obblighi rafforzati, tra cui la necessità di prevenire e mitigare i rischi sistemici legati alla diffusione di contenuti o prodotti illegali. Nel dettaglio, le accuse della Commissione europea riguardano la mancanza di un sistema efficace per contrastare la diffusione di prodotti vietati o pericolosi, che potrebbero violare normative europee in materia di sicurezza dei consumatori. Ma anche carenze nella tracciabilità dei commercianti terzi, rendendo difficile per le autorità identificare i responsabili della vendita di prodotti non conformi. E poi l’assenza di meccanismi di trasparenza algoritmica, ossia la mancata spiegazione su come i contenuti vengano raccomandati agli utenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.