BTP italiani, Bund tedeschi e Bonos spagnoli tra i titoli di stato preferiti, interesse per l’high yield europeo, prudenza sul comparto azionario statunitense e focus sull’equity del Regno Unito e della Svizzera
Gli indicatori economici negli Stati Uniti hanno registrato un progressivo peggioramento in queste ultime settimane. A deteriorarsi non è stato soltanto l’indice delle sorprese economiche ma anche il mercato del lavoro che, negli ultimi mesi, evidenzia un graduale incremento del tasso di disoccupazione. Accanto a questo, i dati di inflazione sotto le attese hanno ridato fiato alle aspettative sui tagli dei tassi da parte della Fed, con il mercato che vede ora quasi tre tagli entro fine 2024. “Per il momento, questo deterioramento dei dati non si è tradotto in variazioni significative nelle stime di crescita: negli Stati Uniti, il PIL reale dovrebbe salire del +2,4% quest’anno e dell +1,8% per il 2025” fa sapere Filippo Casagrande, chief investment steering & sustainability officer, Generali Investments.
INFLAZIONE VERSO GLI OBIETTIVI DELLE BANCHE CENTRALI
Anche i segnali dall’economia europea non sono brillanti, con una certa incertezza dopo alcuni mesi di dati che puntavano ad una ripresa dell’attività economica. Nell’Eurozona, le previsioni indicano una crescita del +0,7% nel 2024 e +1,4% nel 2025. Per quanto riguarda le stime degli analisti sull’inflazione, aggiunge Casagrande, quella media nell’Eurozona nel 2024 dovrebbe attestarsi al +2,4% e al +2,1% per il 2025: quella statunitense, invece, è prevista al +3,1% per quest’anno e al +2,5% per il 2025…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.