Le società dovranno rispettare la “squad cost rule” ovvero il rapporto ricavi/costo del lavoro sotto al 70%. Gli ingaggi restano da capogiro: Vlaovich il giocatore più pagato a 12 milioni netti a stagione
Riparte la Serie A di calcio con un peso sempre più centrale non solo nello sport, ma anche nell’economia italiana. La stagione 2025/26 condurrà al Mondiale nordamericano del 2026 e vedrà sette club italiani protagonisti anche nelle coppe europee. E si apre con numeri che testimoniano la trasformazione del massimo campionato in un vero e proprio settore industriale, capace di generare un giro d’affari vicino ai 3,5 miliardi di euro.
DIRITTI TV, STADI E SPONSOR: I PILASTRI DEI RICAVI
Il motore principale restano i diritti televisivi, che fruttano poco meno di 1,2 miliardi di euro l’anno, di cui circa 250 milioni derivanti dal mercato estero. A questi si sommano i ricavi da botteghino, pari a circa mezzo miliardo nella passata stagione: un valore che potrebbe crescere ulteriormente, se non fosse limitato dalle storiche carenze infrastrutturali degli stadi. Nonostante questo, l’affluenza media si è assestata oltre i 31mila spettatori a partita, più di 12 milioni complessivi a stagione, numeri che collocano la Serie A davanti alla Liga spagnola e in scia alla Bundesliga…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.