L’Europa sta lavorando per conciliare le esigenze ambientali e sociali con quelle economiche attraverso investimenti massicci sulle rinnovabili e nuove modalità di consumo
La guerra in Ucraina e il forte rischio di rimanere senza gas russo nel periodo invernale hanno riportato prepotentemente in primo piano il tema della transizione energetica. Per il momento l’Europa si sta attrezzando con approvvigionamenti di gas provenienti da altri Paesi, ma sul lungo termine l’eccessiva dipendenza dai combustibili fossili tornerà a mettere in pericolo l’economia continentale e globale.
I PIANI EUROPEI
Suzanne Senellart, Lead Portfolio Manager e Jean-Pierre Dmirdjian, Senior ESG Analyst Energy & Environment, entrambi di Mirova (Natixis Investment Managers) hanno analizzato le problematiche ambientali e sociali connesse al settore dell’energia. La premessa è semplice: il distacco graduale dalle fonti fossili è ormai indispensabile. La transizione è in corso e passa attraverso varie strategie, dalla diffusione delle energie rinnovabili all’ottimizzazione dei consumi. L’Unione europea vuole affrancarsi dai combustibili fossili russi ben prima del 2030 e ha già messo diversi piani in campo, come il REPowerEU che va a potenziare il pacchetto Fit for 55 (che prevede l’abbattimento del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030)…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.