Candriam, in un commento di Alix Chosson, sottolinea che probabilmente gli investimenti necessari saranno più elevati del previsto sostenuti dalla ricerca di una maggior competitività economica
Lo slancio verso la transizione è sostenuto ora dalla ricerca di una maggior competitività economica e dalla necessità di garantire la massima indipendenza della filiera energetica. Questo dovrebbe attenuare l’impatto dei cambiamenti politici a breve termine, e in definitiva, nel contesto della deglobalizzazione, è probabile che gli investimenti necessari per la transizione siano più elevati del previsto, creando un’ampia gamma di opportunità di investimento. Sono le indicazioni conclusive di un’analisi di Candriam sulle opportunità d’investimento nel nuovo contesto per la transizione energetica, a cura di Alix Chosson, Lead ESG Analyst for Environmental Research & Investments e Tanguy Cornet Head of Thematic Global Equity – Environment.
FORTE SVILUPPO DI MOLTE TECNOLOGIE
La transizione non è una questione di “se”, ma di “quando” e “come”. Il cambiamento climatico è una realtà, e non agire ora significa pagare un prezzo più alto dopo. La spinta può essere rallentata dal calo dell’ambizione politica, ma è tendenza inarrestabile, e le decisioni che la guideranno saranno sempre più dettate dalla ricerca di maggior competitività economica e dalla necessità di garantire la massima indipendenza nelle catene di approvvigionamento energetico. Chosson sottolinea che molte tecnologie stanno registrando un forte sviluppo, prime tra tutte le energie rinnovabili, la cui capacità globale entro il 2030 crescerà di 2,7 volte, superando le ambizioni dei paesi di quasi il 25%, con uno sviluppo meno guidato dalla regolamentazione e dai sussidi e meno soggetto alla volatilità politica…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.