Le aziende Usa dovrebbero incassare una netta frenata della crescita degli utili con le europee indietro. Attesa anche la reazione al nuovo rilancio di Trump. Il warning di Dimon
Mentre gli investitori si interrogano sulla reazione dei mercati all’ultimo rilancio di Trump sui dazi contro Ue e Messico, per l’azionario di Wall Street e Europa sta per partire il primo vero test dell’era della guerra tariffaria, con i risultati del secondo trimestre delle aziende, aperto proprio con le turbolenze iniziate il 2 aprile e poi recuperate. In USA, gli utili per azione sono attesi ancora in rialzo, anche se solo del 5,8%, il più debole da due anni, dopo la crescita di quasi il 14% del primo. In Europa è atteso invece il segno meno per lo STOXX 600, anche se di appena lo 0,2%, dopo un +2,2%. Si parte questa settimana come sempre con le grandi banche, da JPMorgan a BofA e Wells Fargo, insieme a Netflix, Johnson & Johnson e 3M.
LEADERSHIP DI WALL STREET SEMPRE AFFIDATA A BIG TECH E BANCHE
I principali indici sulle due sponde dell’Atlantico, dall’S&P 500 a quelli di Londra, Francoforte e Milano, si presentano all’appuntamento sui massimi, dopo essersi lasciati alle spalle gli storni primaverili dovuti proprio alla guerra dei dazi. La leadership di Wall Street resta affidata ai big tech affiancati dai grandi finanziari. Persino la galassia di Elon Musk tiene, nonostante il passaggio dalla fratellanza allo scontro con Trump, Tesla soffre ma resta in area 300 dollari e le finanze di SpaceX brillano, come sottolinea il WSJ, grazie al moltiplicarsi di clienti e servizi offerti. Anche se su scala ridotta, l’eccezionalismo USA riesce a tenere, mentre l’Europa, che sembrava dovesse raccogliere il testimone, fa fatica, con la spinta della nuova fase di spesa pubblica in difesa e infrastrutture che non si riflette ancora sui conti aziendali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.