UBS GWM, in un report di Matteo Ramenghi, CIO Italia, fa il punto sulla frenata europea e i debiti pubblici ma non vede problemi di stabilità, anche se i titoli di Stato di Italia e Francia potrebbero incontrare volatilità
Gli ultimi dati suggeriscono che il PIL dell’Eurozona si sia contratto dello 0,1% nel terzo trimestre, con l’Italia ha fatto appena meglio mantenendo la stabilità, dopo il -0,4% del secondo. L’industria sembra aver avuto un piccolo recupero, ma la domanda si è mostrata particolarmente debole. Lo scenario resta complesso: i rialzi dei tassi si fanno sentire, il commercio con l’estero rallenta e nel 2024 arriverà una stretta fiscale, con il rientro in funzione del Patto di Stabilità sospeso per la pandemia. Nella lotta all’inflazione, la Bce non si è limitata ad alzare i tassi, ma ha anche ridotto drasticamente la liquidità, bloccando i reinvestimenti delle cedole e dei rimborsi dell’Asset Purchase Programme e riducendo i TLTRO.
ASSOTTIGLIATO IL CREDITO A FAMIGLIE E IMPRESE
UBS GWM fa il punto sulla frenata dell’economia europea e sui debiti pubblici nel suo Weekly – Regional View a cura di Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer Italy, che sottolinea come di pari passo il credito bancario verso imprese e famiglie si è assottigliato. L’inflazione sta scendendo rapidamente e la stima preliminare di ottobre la indica come ormai al 2,9% rispetto a un anno fa, il livello più basso dall’estate del 2021, in una traiettoria che suggerisce un’ulteriore discesa che, seppur non lineare, la potrebbe portare poco sopra l’obiettivo del 2% il prossimo anno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.