L’Election Day è ormai alle porte, con Harris e Trump appaiati nei sondaggi. Tutta l’incertezza per una scelta fondamentale, in un’America che è chiamata a decidere che strada prendere
Riquadro bianco. Silenzio.
Se state avvertendo un certo déjà-vu, è completamente normale: con queste parole avevamo iniziato anche il Sunday View della settimana scorsa. Non è mancanza di fantasia, beninteso, quanto più un prestito: abbiamo richiesto giusto qualche parola all’episodio numero 91, ma poi gliele restituiremo, non preoccupatevi.
Riquadro bianco, quindi, di nuovo. Solo che la situazione è un tantino differente. Davanti a noi, non c’è lo spazio per inserire la query in un tool di AI, ma qualcos’altro. Attorno ad esso non ci sono più solamente i nostri pensieri che riecheggiano nel silenzio, ma un rimbombo continuo fatto di persone e di avvenimenti tanto distanti, quanto vicini. A fianco a noi una matita che cade, un colpo di tosse, una risata, suoni che reputiamo “normali”, che quasi non ci sfiorano; lontano da noi esplosioni, contrattazioni, marce per i diritti, eventi che ci coinvolgono e coinvolgono il mondo che ci circonda.
Decisamente, quel riquadro bianco non è più lo spazio di una query su un tool di AI, ma un foglio diviso in due parti. Nella sua piega, con entrambi i lembi ancora intonsi, si insinua il dubbio, l’indecisione, l’incertezza. Quel riquadro bianco è la scheda elettorale che i cittadini americani si ritroveranno di fronte all’alba di queste elezioni, tanto importanti, quanto problematiche. È il luogo deputato alla scelta: Repubblicani e Democratici, rossi e blu, Donald e Kamala. Di mezzo, una mano, una matita, e ovviamente il Sunday View di questa settimana.
TEMI CALDI
L’adagio suggerisce che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare, ma in verità c’è di mezzo una campagna elettorale piena di colpi di scena, e un’elezione che promette altrettanti fuochi d’artificio. Saremo brevi, dato che nei mesi passati si è parlato già molto di questo tema, e sarebbe anche complicato riassumere la mole di notizie e di dati che è rimbalzata da un media all’altro. Per amor di sintesi possiamo dire che, nella grande polarizzazione che divide oggi gli Usa, a farla da padrona è – anche – l’insoddisfazione. I punti cardine sono l’economia e la politica estera: la prima cresce nei dati macro del Paese, ma restituisce un aumento dei prezzi nella vita del singolo risparmiatore; mentre la seconda vede al centro il Medio Oriente e il ruolo dell’America nel conflitto in Ucraina e nelle decisioni europee. Tra chi si lamenta del costo del pane, e chi invece del sostegno a questo o quel Paese estero, i programmi di Trump e di Harris cercano di strizzare l’occhio a quanti più elettori possibili. Forse anche per questo le elezioni del 2024 si prenotano per essere tra le più polarizzate e complicate da decifrare. In queste righe, però, non vogliamo commentare quanto detto nei comizi elettorali dai due candidati, bensì raccontare un elemento ancora più importante nella corsa allo Studio Ovale. E no, niente pappardella sui grandi elettori o altro…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.