Tra Washington e Bruxelles non c’è solo un oceano di mezzo, ma anche indici economici che mostrano due momenti completamente diversi, gravati dalle prospettive geopolitiche dei conflitti sulla carta geografica
Mettiamo una tavola imbandita. Mettiamo una ricorrenza da festeggiare. Una qualsiasi, e se Natale è ancora lontano, prendiamo pure il compleanno di zio Ugo. Mettiamo una bella riunione di famiglia vecchio stile, con parenti carichi di bottiglie di vino, vassoi di pasticcini, e zie che varcano la soglia con un bel “ciao” acuto e smanceroso, prolungato. Mettiamo una scena simile, dove in mezzo a tutto quell’affetto, presto o tardi, lo sappiamo, busserà alla porta anche lui: il famigerato cugino. Quello che è sempre stato migliore, che se anche noi prendevamo 9 a scuola lui prendeva 9+, quello che “hai visto quant’è bravo tuo cugino?”. Quello che in fondo ci fa anche bene come riferimento da raggiungere o anche solo come sfida da superare, anche se a volte ci appare distante. Troppo distante, come se ci fosse un oceano di mezzo.
A proposito di acqua salata – tanta –, questa settimana andiamo a dare un’occhiata alle differenze – tante – tra Europa e America, divise da una grossa macchia blu sulla cartina e da un passo non indifferente nell’andamento economico. Del resto la storia insegna che raramente l’Eurozona ha superato gli States, ma vale sempre la pena crederci. E se siamo pronti a farlo, possiamo andare avanti col pezzo.
Pronti? Let’s go!
ESTATE CALDA, INVERNO ROVENTE
Se l’economia americana vola alto, noialtri stiamo un po’ più schisci. Questa, in soldoni, la situazione che si presenta alla fine del terzo trimestre del 2023. Non è tanto una scelta di austerity la nostra, quanto il risultato di un andamento ben più positivo dall’altra sponda dell’Atlantico. Parliamo di un aumento del 4,9% del pil reale, escludendo l’inflazione. Certo bisogna dire che il dato che arriva dagli Usa è annualizzato, mentre i nostri si muovono di trimestre in trimestre, ma anche in proporzione non ci facciamo un figurone. E sì che anche loro hanno dovuto fare i conti con una stretta monetaria non dissimile dalla nostra. Ma allora com’è possibile?..
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.