La Financière de l’Échiquier, in un commento di Clément Inbona, mette in fila gli allarmi sui vari fronti, dalla geopolitica ai conti pubblici, ma consiglia di attenersi alle decisioni effettive e non ai proclami
Di solito, agli eccessi di fine anno fa seguito un gennaio di sobrietà, con i buoni propositi o la sfida del Dry January. Ma dall’altra parte dell’Atlantico le cose vanno molto diversamente, e a pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump diversi eccessi hanno già segnato il percorso della nuova amministrazione. Sul fronte diplomatico, le affermazioni di Trump su Messico, Canada e Groenlandia, e le interferenze di Elon Musk nella politica tedesca o britannica, fanno ipotizzare relazioni più travagliate nei prossimi quattro anni tra alleati o partner storici degli Stati USA. Ancor più preoccupante è il fatto che per Washington la sovranità e l’autodeterminazione non siano più inviolabili.
LE AMBIZIONI DELLA CINA E IL RUOLO DEI SOCIAL
Lo mette in rilievo nel suo punto della settimana Clément Inbona, Fund Manager di La Financière de l’Échiquier, secondo cui col tempo questa rivoluzione potrebbe essere fonte di ispirazione per altre grandi potenze desiderose di espandere le ambizioni regionali, come la Cina con Taiwan. Sul piano della democrazia, prosegue Inbona, una minor moderazione dei social network Facebook e Instagram indica che siamo entrati nell’era della post-verità: le porte della disinformazione, delle fake news, dei deepfakes e delle teorie cospirative sono ormai totalmente spalancate negli USA e continueranno a minare i baluardi della democrazia…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.