Jon Mawby, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, suggerisce di non inseguire i rendimenti e avere un approccio contrarian aggiungendo rischio quando altri investitori sono timorosi
La volatilità dei mercati obbligazionari è in continuo aumento, e sembra destinata a continuare. La recente impennata dei rendimenti ha già inflitto perdite superiori al calo dell’11% circa della crisi finanziaria del 2008. Questo tipo di volatilità non scomparirà a breve, anzi è aumentata in modo brusco, e gli investitori dovranno imparare ad approcciare gli investimenti nel reddito fisso in maniera diversa e più attiva. Jon Mawby, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, sottolinea che comprendere il ciclo della volatilità è fondamentale e spiega come riuscirci.
UN’ERA CHE VOLGE AL TERMINE
L’era delle politiche monetarie non convenzionali che ha portato i rendimenti a livelli eccezionalmente bassi sta volgendo al termine, in un contesto di alta inflazione, per cui le obbligazioni non sono più il rifugio sicuro del passato, con rischi particolarmente significativi sulle scadenze più lunghe, su cui sono esposti soprattutto gli investitori istituzionali come i fondi pensione. Mawby fa risalire le radici di questa complessa situazione a oltre 30 anni fa, con la reazione delle politiche monetarie al crollo del mercato azionario del 1987, alla crisi immobiliare in Giappone, allo scoppio della bolla tecnologica, alla crisi del debito sovrano, fino al COVID…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.