Quest’asset class ha offerto agli investitori rendimenti migliori rispetto all’high-yield globale ed è riuscita a catturare gran parte del rialzo azionario. Le previsioni sono positive anche per il 2022
Le obbligazioni convertibili conservano il loro interesse nell’asset allocation. Anche se nel 2021 non hanno avuto performance brillanti tanto quanto il 2020, nel corso di quest’anno potrebbero mantenere un outlook positivo. Pierre-Henri de Monts de Savasse, Senior Portfolio Manager e Zain Jaffer, Portfolio Manager, BlueBay Asset Management, sottolinea come l’aumento della volatilità e l’avversione al rischio hanno storicamente creato uno scenario favorevole alle obbligazioni convertibili. Un contesto macroeconomico difficile come quello attuale, sommato a valutazioni tirate, rappresenta un contesto naturale per un’impennata della volatilità. Inoltre, la storia suggerisce che quando la Fed aumenta i tassi e la liquidità viene rimossa, la volatilità viene spinta verso l’alto. Per questo motivo BlueBay Asset Management ritiene che mantenere l’esposizione azionaria con una volatilità inferiore sembra una proposta interessante per gli investitori nel 2022 che può essere ottenuta investendo in convertibili.
I VANTAGGI DELLE OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI
Se si considera il biennio 2020-22, le obbligazioni convertibili globali hanno offerto agli investitori rendimenti migliori rispetto all’high-yield globale e sono riuscite a catturare gran parte del rialzo azionario. La tesi di medio termine per l’allocazione su questa asset class è dunque ancora valida. “La relativa sottoperformance delle obbligazioni convertibili globali nel 2021 – ha detto Pierre-Henri de Monts de Savasse – si spiega con la divergenza nella ripartizione regionale e settoriale tra l’universo delle obbligazioni convertibili e i principali indici azionari. Il 2021 è stato un anno in cui le azioni large cap statunitensi hanno sovraperformato. Logicamente, le obbligazioni convertibili globali hanno faticato, essendo altamente diversificate geograficamente (solo circa il 50% negli Stati Uniti) e principalmente esposte alle mid e small cap. A nostro avviso, con l’avvicinarsi del ciclo di rialzo della Fed, i mercati azionari dovrebbero muoversi più in sincronia tra regioni e settori, mentre l’eccezionalismo statunitense dovrebbe essere messo in discussione”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.