Da osservare in particolare la fine dello scenario di “soft landing”, i tassi di interesse, la politica fiscale e l’inflazione, l’incremento della crescita nominale, il ritorno del premio al rischio e la crescente differenziazione tra Paesi e regioni
Il 2025 dovrebbe essere caratterizzato a livello macroeconomico dall’incertezza, soprattutto incentrata sull’entità e sull’impatto dei dazi USA e sulle reazioni da parte di Europa e Cina. Ne sono convinti John Butler ed Eoin O’Callaghan, Macro Strategist di Wellington Management, che hanno individuato alcuni temi macro da tenere sotto osservazione nel 2025.
ADDIO ALLO SCENARIO DI ‘SOFT LANDING’
In primis lo scenario di “atterraggio morbido” tanto sperato dal mercato e che, secondo i due strategist, potrebbe non materializzarsi affatto. In vista del 2025, l’inflazione resta al di sopra del target e c’è poca capacità in eccesso nell’economia ma con praticamente tutti i paesi a varare stimoli monetari non finalizzati a contrastare la debolezza economica quanto piuttosto per difesa preventiva prima che entrino in vigore i dazi. “Una politica tanto pro-ciclica in questa fase del ciclo è anomala: calo dei tassi di interesse, condizioni creditizie meno rigide, miglioramento del moltiplicatore della moneta e una politica fiscale più accomodante quando il tasso di disoccupazione è ancora ai minimi da almeno 35 anni” riferiscono Butler e O’Callaghan…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.