Un vento di cambiamento soffia sul commercio italiano — ed è alimentato da ciò che già possediamo. Il mercato dell’usato online non è più una nicchia per appassionati del vintage: con un valore di 27 miliardi di euro, oggi rappresenta quasi l’1,2% del PIL nazionale. Ma la vera notizia? La rete ha superato i negozi fisici, trasformando il riuso in un motore dell’economia.
Cosa è successo
Il mercato dell’usato ha cambiato pelle. Da scelta alternativa è diventato un fenomeno di massa, coinvolgendo il 63% degli italiani. A spingere questa evoluzione non è solo la convenienza, ma anche una nuova consapevolezza: comprare e vendere oggetti di seconda mano significa risparmiare, ridurre gli sprechi e allungare la vita dei prodotti.
A guidare la rivoluzione sono i canali digitali. Con 14,4 miliardi di euro di incassi, l’usato online ha superato per la prima volta le vendite nei negozi tradizionali. Piattaforme sempre più intuitive, community attive e feedback immediati hanno creato un ambiente fertile per gli scambi. Qui la fiducia si costruisce in pochi click.
I veicoli sono il cuore pulsante di questo mercato, con un giro d’affari di 10,8 miliardi. Seguono a ruota i beni per la casa e la persona (7,3 miliardi) e l’elettronica (5,2 miliardi). I numeri parlano chiaro: ciò che per qualcuno è superfluo, per altri è un’occasione d’oro.
Non è solo chi compra a guadagnarci. Chi vende riesce a monetizzare fino a 850 euro all’anno, liberando spazio e risorse. In questo ciclo virtuoso, il riuso diventa una scelta di valore — economico e umano.
Perché è importante
C’è anche una svolta ambientale dietro questa crescita. Ogni oggetto venduto online è un oggetto in meno prodotto da zero. Solo nel 2022, si sono evitate 2,7 milioni di tonnellate di CO₂ — un risparmio invisibile ma potentissimo, capace di ridisegnare le abitudini dei consumatori.
Questo fenomeno è il segno di una mutazione culturale profonda: si sta passando da un’economia del possesso a una del riutilizzo, dove l’efficienza conta più della novità. In mezzo, ci sono app e piattaforme che sanno ascoltare le esigenze reali delle persone, unendo tecnologia e sostenibilità.
Le prospettive sono chiare: l’usato non è più il fratello minore del nuovo, ma una scelta moderna e consapevole. Il mercato è pronto a crescere ancora, grazie al mix vincente tra innovazione digitale, attenzione ambientale e un nuovo senso del valore — quello delle cose e quello del tempo.
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Foto: jamesteohart via Shutterstock