I pagamenti digitali continuano a diffondersi in Italia con tassi di frode tutto sommato contenuti, ma la Banca d’Italia segnala alcune aree sensibili in rapido peggioramento. Secondo il nuovo rapporto sulle operazioni fraudolente nel secondo semestre 2024, pubblicato oggi dall’istituto, bonifici istantanei, transazioni e-commerce ed estere restano i canali più vulnerabili per i consumatori e per gli intermediari.
Cosa è successo
Lo studio, basato sui dati forniti dai prestatori di servizi di pagamento (PSP), evidenzia che il bonifico è lo strumento con il più alto volume di frodi, mentre in termini di frequenza i casi maggiori riguardano le carte di pagamento, che restano lo strumento più usato in assoluto (oltre il 70% delle operazioni totali).
- Il tasso di frode complessivo sui bonifici resta molto contenuto (0,002%), ma per gli istantanei la vulnerabilità aumenta: 0,057% in valore, con un +90% in un anno, contro lo 0,0015% dei bonifici ordinari.
- Per la moneta elettronica, il tasso scende a 0,021%, mostrando un calo rispetto al periodo precedente, mentre per le carte si attesta a 0,017% e per i prelievi da ATM allo 0,010%.
- L’importo medio delle frodi varia sensibilmente: 5.864 euro per i bonifici ordinari, 1.666 euro per gli istantanei, appena 87 euro con carte e 45 euro con moneta elettronica.
Il rischio aumenta significativamente su operazioni a distanza (e-commerce) e su pagamenti transfrontalieri, con tassi più elevati soprattutto al di fuori dello Spazio Economico Europeo. Per le carte, il 66% del valore delle frodi riguarda operazioni internazionali, percentuale che sale al 75% per la moneta elettronica.
Un dato in forte evidenza riguarda le frodi da manipolazione del pagatore – situazioni in cui il cliente, indotto da social engineering, autorizza di fatto il pagamento fraudolento. Questa tipologia è cresciuta del 49% in valore e del 5% in volume, e rappresenta ormai il 67% del valore delle frodi sui bonifici.
Perché è importante
Il quadro tracciato dalla Banca d’Italia conferma che, sebbene i pagamenti digitali siano relativamente sicuri, la minaccia si sposta progressivamente verso le aree più innovative – come gli istant payments – e su operazioni internazionali difficili da monitorare.
La crescita delle frodi “autorizzate” dal cliente pone inoltre una sfida cruciale: accrescere la consapevolezza degli utenti e rafforzare le strategie di cybersecurity e protezione anti-social engineering. La digitalizzazione dei pagamenti, infatti, non basta senza un parallelo investimento in educazione finanziaria e difesa attiva delle transazioni online.
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Foto: Lalaka/Shutterstock