Con l’arrivo di dicembre 2024, lavoratori e pensionati italiani potranno beneficiare di diverse misure straordinarie a sostegno del reddito, incluse le tradizionali tredicesime e nuovi bonus specifici per la stagione natalizia.
Cosa è successo
A dicembre 2024, i lavoratori dipendenti e i pensionati riceveranno la tredicesima mensilità, calcolata in base alla retribuzione annuale e proporzionata ai mesi di lavoro o pensione. Per i pensionati, la cifra sarà erogata il 2 dicembre, con aggiunte derivanti dalla rivalutazione per l’inflazione e dal “bonus tredicesima”, un’indennità extra di circa 154,94 euro per chi percepisce trattamenti minimi INPS.
Un’importante novità riguarda il “Bonus Natale”, un’erogazione straordinaria di 100 euro netti, rivolta ai dipendenti con un reddito annuo fino a 28.000 euro e requisiti familiari specifici, come la presenza di figli fiscalmente a carico. L’importo sarà incluso nella busta paga di dicembre per chi presenta un’autocertificazione al datore di lavoro.
Questo bonus, soprannominato “Bonus Befana” in edizioni precedenti, è stato anticipato a dicembre grazie all’aumento delle entrate fiscali. L’iniziativa coinvolgerà circa un milione di beneficiari e sarà disponibile anche per alcune categorie di lavoratori saltuari, come i supplenti brevi del comparto scolastico.
Infine, per tutti i pensionati, dicembre segnerà la fine dei conguagli fiscali derivanti dal modello 730, il che comporterà assegni più alti grazie alla rimozione delle addizionali comunali e regionali. I pagamenti avverranno in tempi scaglionati fino al 5 dicembre, sia per bonifici che per ritiri in contanti.
Perché è importante
Questi interventi rappresentano un sostegno concreto per le famiglie a basso reddito, specialmente in un contesto economico segnato dall’inflazione. Il “Bonus Natale” e il “bonus tredicesima” alleviano la pressione finanziaria sui nuclei familiari e sui pensionati, assicurando risorse aggiuntive in un periodo di maggiori spese.
Il miglioramento delle condizioni fiscali a dicembre, come l’eliminazione temporanea delle addizionali, sottolinea l’impegno del governo nel sostenere i pensionati, i più esposti all’aumento del costo della vita. L’accelerazione del “Bonus Natale”, grazie alle maggiori entrate fiscali, dimostra inoltre una gestione più flessibile delle risorse pubbliche per rispondere alle esigenze immediate della popolazione.
Queste misure riflettono un equilibrio tra esigenze sociali e vincoli di bilancio, con un’attenzione particolare alle fasce vulnerabili. Tuttavia, il loro impatto complessivo sarà da valutare nel corso del 2025, quando emergeranno gli effetti delle rivalutazioni pensionistiche e delle scelte fiscali operate nel 2024.
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