È possibile che tre giovani su quattro in Italia ignorino la finanza? Sì, uno studio di University Network e Directa: il 75 % degli under 30 affronta il denaro con l’istinto anziché con dati e conoscenze. A questo campanello d’allarme fanno eco anche numeri istituzionali: la Banca d’Italia (Indagine sui comportamenti finanziari 2023) indica che circa il 65 % dei 18-34enni non padroneggia i tre concetti di base (inflazione, interesse composto, diversificazione).
Cosa è successo
Il 12 luglio 2025 uno studio di University Network e Directa, citato da Trieste All News, ha segnalato che il 75 % dei giovani italiani ignora i fondamenti della finanza. È un campanello d’allarme che tocca non solo numeri e investimenti, ma anche la libertà di pianificare il proprio futuro. Questa carenza di competenze rischia di trasformare l’incertezza in zavorra. Come orientarsi, allora, se manca la bussola?
Il report mostra che solo il 42 % dei ragazzi prova a informarsi in modo strutturato, mentre il 40 % si affida ai consulenti e il 32 % cerca conforto nel parere di amici, colleghi o familiari. I social, nonostante la loro forza narrativa, convincono appena il 3 %. A questi numeri si affiancano quelli raccolti da Banca d’Italia, secondo cui oltre l’80 % dei giovani attinge comunque a web, social o TV come prima fonte di notizie finanziarie, spesso però in modo sporadico o non sistematico. È quasi paradossale: un mondo connesso che sceglie l’intuito anziché la conoscenza.
Sul palcoscenico europeo, l’Italia resta in coda alla classifica delle competenze finanziarie giovanili: nell’ultimo ciclo PISA 2022 (Volume IV) ha totalizzato 440 punti contro una media OCSE di 489. A dominare il podio sono Paesi come Olanda e Danimarca (entrambe sopra 500 punti); la Finlandia, pur essendo stata seconda nell’edizione 2018, non ha partecipato al modulo 2022.
Eppure emerge una nota positiva: cresce la consapevolezza e si moltiplicano eventi, corsi e workshop per rendere la finanza meno astratta. Progetti che traducono il linguaggio delle borse in storie di vita quotidiana, capaci di trasformare formule arcane in strumenti accessibili.
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Perché è importante
Il 3 luglio scorso, oltre 60 giovani si sono ritrovati al Podere Montizzolo di Caravaggio per l’Aperitivo Finanziario Cooperativo organizzato dalla Bcc Caravaggio e Cremasco. L’iniziativa, promossa dal Gruppo Giovani Soci con Fondazione Tertio Millennio e Federazione Lombarda delle Bcc, ha fuso formazione e convivialità in un’unica esperienza.
L’obiettivo era chiaro: avvicinare i ragazzi all’educazione finanziaria puntando sui valori della cooperazione e della responsabilità sociale. Gran parte dei partecipanti era già attiva in associazioni locali e progetti di volontariato, portando con sé entusiasmo e voglia di mettersi in gioco.
Con un taglio pratico e dinamico, l’esperto Loris Bellina ha illustrato temi come risparmio, investimenti, previdenza e finanza responsabile, collegandoli ai principi dell’economia civile. Il presidente Giorgio Merigo ha richiamato il motto “Invertimos en Humanidad”, invito a seminare consapevolezza per raccogliere comunità più solidali. Tra le storie, quella di Alessia Bavaro in Ecuador ha fatto da seme d’ispirazione, mentre don Lorenzo Roncali ha sottolineato che fare il bene resta la via maestra per costruire qualcosa di autentico. Il percorso proseguirà con nuovi incontri, pronti ad alimentare questa fiamma di cambiamento.
Foto cortesia di Shutterstock
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